Piante da interno e biodepurazione

Piante da interno e biodepurazione

Tutti noi ci preoccupiamo degli alimenti che utilizziamo ogni giorno, della purezza dell’acqua che beviamo, ma non teniamo molto in considerazione la qualità dell’aria che respiriamo. Spesso questa proviene da luoghi chiusi in cui trascorriamo la maggior parte della nostra giornata. In diversi paesi sono stati fatti studi approfonditi per la verifica del fenomeno e, soprattutto, sulla possibilità di trovare soluzioni in grado di ridurre sensibilmente l’inquinamento e di migliorare la qualità dell’aria.

A partire dagli anni ottanta, numerose ricerche, tra le quali quelle della NASA, hanno dimostrato scientificamente l’efficacia delle piante per la depurazione dell’aria, anche se non possono sostituirsi completamente alle misure da prendere per limitare l’inquinamento interno.

Sembra cosi semplice utilizzare piante che adornano i nostri spazi ed in più producono un benefico effetto sugli spazi in cui viviamo eppure se ne parla davvero poco nel nostro paese.

La biodepurazione si interessa di tutte quelle tecniche che sfruttando i microrganismi viventi (come batteri e lieviti) depurano il suolo, aria o acqua da un composto chimico purché lo stesso sia biodegradabile.

  • Per prima cosa le piante trasformano l’anidride carbonica in ossigeno tramite la fotosintesi. 
  • In secondo luogo le piante traspirano aumentando conseguentemente l’igrometria, garantendo aria più salubre
  • Inoltre tramite le foglie captano i prodotti chimici che le circondano, facendoli sparire attraverso processi biologici accumulandone nei propri tessuti.

Immaginate che per ciascuna stanza della casa è possibile definire una pianta diversa in funzione delle cause di inquinamento legate allo stile di vita ed all’arredamento.

In Norvegia alcuni ricercatori hanno testato gli effetti benefici delle piante in alcune scuole dimostrando che gli alunni miglioravano la loro capacità di concentrazione, sia in durata che in qualità, con un conseguente migliore rendimento.

Spostandoci nei “luoghi di lavoro”, dove convivono numerose situazioni fonte di inquinamento dell’aria ed elettromagnetico, è bene sapere che il senso di stanchezza, accompagnato da vertigini, mal di testa, o alcune forme di allergia possono essere combattute “rendendo più verdi” gli ambienti dove si produce.

Come affermato all’inizio di queste brevi note, l’utilizzo delle piante (sono almeno 38 le specie riconosciute in grado di depurare l’aria ) non può sostituire totalmente l’utilizzo di strumenti tecnici di depurazione anche in funzione del tasso di inquinamento presente nell’ambiente, ma è bene sapere che le ricerche* stanno continuando in tal senso e che il nostro futuro dipende dall’ importanza e dallo spazio che vorremo dare al rispetto e allo sviluppo della natura che ci circonda.

* Recenti studi scientifici dell’ITT (Indian Institute of Technology – Bombay) del TERI (The Energy and Resource Institute – New Dehli) e della NASA, hanno dimostrato che l’uso massiccio di piante all’interno di luoghi di lavoro ha:

  • reso più salubre l’aria aumentando la percentuale di ossigeno presente nel sangue dei lavoratori;
  • diminuito l’incidenza di irritazione agli occhi del 52%;
  • diminuito l’incidenza di irritazione al sistema respiratorio del 34%;
  • diminuito l’incidenza delle cefalee del 24%;
  • diminuito l’incidenza delle insufficienze polmonari del 12% e dell’asma del 9%;
  • aumentato la produttività delle persone del 20%;
  • ridotto le necessità energetiche degli edifici di un buon 15% grazie al minor ricambio d’aria.