Vi presentiamo un altro giardino speciale che vale la pena di visitare se durante le vacanze abbiamo occasione di passare per Ischia: i Giardini La Mortella. Creati a partire dal 1958 da Lady Susana Walton, la moglie di origine argentina del compositore inglese Sir William Walton morto nel 1983, e progettati dal paesaggista inglese Russell Page, i Giardini sono aperti al pubblico dal 1991.
L’esotico giardino è considerato uno dei progetti più riusciti di Page; nella sua attuale maturità esso riflette la genialità dell’ideatore e la sua abilità nel valutare il sito, introdurre una solida struttura e incoraggiare una coltivazione creativa.
La gola rocciosa che accoglie la parte progettata da Page si è sviluppata fino a diventare un’emozionante oasi di piante, dominata da una serie di fontane e mantenuta in condizioni di umidità da continui getti d’acqua. Il giardino trabocca di piante subtropicali e tropicali rinfrescate da zampilli scintillanti. Esso contrasta fortemente con il soprastante giardino situato sul fianco dell’arida collina e sospeso sulla valle, che fu invece interamente ideato e sviluppato da Lady Walton. Qui continuano a crescere, aggrappandosi al suolo e profumando l’aria con le loro foglie aromatiche, querce sempreverdi, alloro, corbezzolo, pistacchi, mirti (dai quali La Mortella prende il nome), ginestra, euforbia, rosmarino, salvia di Gerusalemme e cisto sotto cui crescono a tappeto i ciclamini.
Piccole aree di terreno delimitate da muri di pietra a secco forniscono asilo a esotici bulbi sudafricani che amano il caldo e un buon drenaggio.
Dal 1956, anno della sua prima visita, Page è tornato a La Mortella tre volte ed il suo progetto si è evoluto fino al 1983, due anni prima della sua morte. Amava pensare che il privilegio di un giardiniere fosse quello di poter arrestare la precipitosa corsa del tempo facendo di un giardino un’isola tranquilla in cui ogni attimo acquisisce nuovi significati.
Per maggiori informazioni rimandiamo al Sito dei Giardini La Mortella https://www.lamortella.org/
Testi tratti da “Russel Page – ritratti di giardini italiani”, Electa 1998
Foto di Roberto Bacchilega