Cosa ispira il lavoro di Oudolf?
L’ispirazione principale è la natura, il paesaggio nell’insieme ma anche nei piccoli dettagli che attirano l’attenzione, aree incolte che per chissà quale ragione hanno un certo fascino. Dall’ispirazione al planting design che realmente è un disegnare con le piante e non solo con i fiori ma anche con le foglie e le forme, in tutte le stagioni.
Una volta scelte le piante poi, l’essenziale è connettersi con quello che succede: le piante che crescono, cambiano, alcune dominano altre soccombono, in alcuni casi bisognerà intervenire per ridare forma ed equilibrio alla composizione. Il giardino dovrebbe diventare più bello con il tempo, e se non dovesse farlo, si è sempre in tempo a cambiare.
Piet Oudolf è celebre per l’uso di erbacee perenni e graminacee.
Le perenni sono le grandi protagoniste, Oudolf riconosce però che si tratta delle piante più difficili da gestire, proprio perché cambiano con gli anni e quindi bisogna osservarle, capirle, seguirle.
Le graminacee sono indispensabili, donano trasparenza, forme e texture, creano un’elegante transizione da una pianta all’altra, e sono esteticamente indispensabili nelle versioni autunnali e invernali.
In realtà i giardini di Oudolf sono anche costituiti da alberi e arbusti, fondamentali per costruire l’architettura dello spazio e per creare, ad esempio, intimità e privacy.
Foto di R. Bacchilega