Colori e profumi della macchia mediterranea

Colori e profumi della macchia mediterranea

Se si pensa alla vegetazione che caratterizza l’estate subito viene in mente la macchia mediterranea, dai profumi e colori Inconfondibili.

Nella nostra penisola, che è ricchissima di habitat differenti (dovuti alla grande varietà climatica sia per latitudine sia per altitudine) si può ammirare la macchia mediterranea in tutto il Sud, ma sono forse la Puglia e la Sardegna le regioni più scenografiche da un punto di vista paesaggistico.

Entrambe ambite mete turistiche per le acque cristalline della costa, nascondono nell’entroterra paesaggi bucolici e ancestrali, in cui sembra che il tempo si sia fermato.

In Puglia dominano gli uliveti millenari, campi sconfinati caratterizzati dalle forme scultoree dei tronchi degli alberi e dalle lucenti foglie argentate della chioma. A rendere notevole il paesaggio non è solo la bellezza degli alberi secolari (Olea italica) ma anche il colore rosso fuoco della terra e la presenza degli Inconfondibili muretti a secco in pietra locale, anch’essi di tradizione molto antica.

In Sardegna invece le vere sovrane della macchia sono le querce da sughero (Quercus suber) che, imponenti e regali, caratterizzano e dominano il brullo e selvaggio paesaggio dell’entroterra. Nelle zone costiere, anche nelle pendici scoscese a picco sul mare, la macchia è soprattutto composta da arbusti; in particolare si ritrovano il lentisco (Pistacia lentiscus) e il mirto (Myrtus communis), specie preziosa per le sue bacche da cui si ricava da secoli il tradizionale liquore. Non mancano, come poi in tutti i paesaggi costieri del sud Italia e del bacino del Mediterraneo, i coloratissimi oleandri (Nerium oleander), i lecci (Quercus ilex), i fichi d’india (Opuntia ficus-indica), le tamerici (Tamarix), le bouganiville (Bouganvillea) e i corbezzoli (Arbutus unedo).

Visitare questi luoghi è come fare un salto nel tempo, immergersi in una dimensione archetipica intrisa di magia e mistero in cui si può tornare a contatto con la Terra.

Foto di Sara Navacchia