Di verde in verde: viaggiare per giardini all’interno di Bologna

Di verde in verde: viaggiare per giardini all’interno di Bologna

Lo scorso fine settimana si è tenuta a Bologna la nona edizione della tradizionale manifestazione “di verde in verde”( evento che fa parte del calendario di Bologna estate 2023), che è stata un’occasione unica per scoprire giardini privati nascosti nelle corti della città. 

Angoli inesplorati, pocket gardens, antichi orti conventuali, spazi condominiali di condivisione; questo è quello che i visitatori hanno potuto ammirare eccezionalmente tra le giornate di sabato 27 e domenica 28 maggio.

Appena entrato nelle corti interne, attraversando l’androne voltato (nel caso dei palazzi nobiliari) o una serie di angusti passaggi (nel caso delle abitazioni nei lotti gotici, di origine medievale), il turista si è potuto immergere in una realtà nuova, apparentemente fuori dal tempo e decisamente molto lontana dalla frenesia delle vie e dei vicoli della città.

Ogni giardino, tassello verde di una fitta rete distribuita planimetricamente su tutto il centro storico e urbano del capoluogo emiliano, ha conservato un’anima antica, in cui sono più o meno visibili le stratificazioni architettoniche dovute ai mutamenti della città nel tempo.

All’interno dei giardini si è potuta respirare sempre un’aria di genuina autenticità e profonda intimità, come ad esempio nel “Giardino dei gatti” in via Santa Caterina, caratterizzato dalla presenza costante di un buon numero di felini, fedeli custodi della piccola corte interna.

Particolarmente interessante per il visitatore è stato anche vedere il legame che lega i volontari o i soci delle associazioni ai luoghi, che con passione e visibile dedizione si sono spesi per la buona riuscita delle visite.

In alcuni giardini è stato anche possibile ristorarsi con prodotti del territorio, come lasagne, torte e crostate, finanziando così attività benefiche locali.

Il giardino di Palazzo Masetti Zannini

L’area in cui oggi sorge questo pittoresco e rilassante giardino, che per la varietà di specie animali e botaniche può essere definito una piccola oasi in città, un tempo si trovava fuori dal nucleo urbano (via Ca’ Selvatica infatti, come dice il toponimo, era fuori dalla cinta muraria del Mille, che definisce il cosiddetto ‘quadrilatero’) ed in parte era occupata dal monastero di Santa Maria Degli Angeli, edificato nel 1567 per volontà della moglie di Andrea Bonfigli. Modificato più volte nel corso del tempo, di cui l’intervento più importante fu l’abbattimento del chiostro e il suo riutilizzo come vivaio, il giardino fu trasformato nel 1950 dal conte Cesare Masetti Zannini, appassionato naturalista, in oasi ornitologica. Si deve a questo proprietario l’assetto attuale, dal sapore lussureggiante ed esotico, con la vasca laghetto e la presenza di animali. Fino al 1975, anno della sua morte, il giardino vantava centinaia di specie di uccelli, anche rari, poi seguì un periodo di abbandono e ulteriore ripartizione degli spazi. Oggi sono ospitate più di trenta specie botaniche differenti, sia arbustive che arboree che erbacee. Pittoresca e degna di nota la pergola voltata che attraversa il giardino, collegando la nicchia con l’immagine della Madonna allo stagno delle anatre.

Vi continueremo a presentare altri giardini in un articolo successivo!