Di verde in verde: altri giardini nascosti

Di verde in verde: altri giardini nascosti

Come già anticipato, continuiamo a portarvi alla scoperta dei giardini segreti nascosti nel cuore di Bologna, che sono stati eccezionalmente aperti in occasione della manifestazione Di verde in verde.

Gli orti di Orfeo

Ampio e particolarmente suggestivo per la presenza di orti, nonostante si trovi nel cuore di Bologna, il giardino all’interno dell’isolato compreso tra le vie Orfeo, della Braina, De’ coltelli e Rialto vanta origini orticole antiche, documentate già dal Seicento quando l’area faceva parte del complesso conventuale dell’oratorio di Ognissanti. Anche in questo caso la struttura architettonica ha subito notevoli trasformazioni nel corso dei secoli; è prima passato di mano alle francescane di Santa Maria della Vittoria, che ne hanno mantenuto la destinazione agricola ma che hanno aggiunto un pozzo e una peschiera a forma di mezzaluna, poi, soppresso l’ordine religioso con l’avvento di Napoleone nel 1810, è stato acquistato da privati che ne hanno saputo conservare la spazialità e l’anima autentica.
Nel giardino particolarmente d’effetto in questa stagione per la fioritura e i profumi è la bordura di aromatiche (con lavanda, rosmarino, timo, origano) frequentata anche dagli insetti impollinatori. Non mancano alberi da frutto, come susino, pero, albicocco, fico e ciliegio, e pergole di vite. Inconsueta ma molto affascinante dal punto di vista cromatico è la bordura centrale in cui sono presenti sia specie ornamentali come le peonie, ora al massimo della fioritura, sia piante ortive, come il carciofo.

Il giardino di Palazzo Sanguinetti sede del Museo Internazionale della Musica

Molto scenografico grazie alla presenza di alberi di banano e dell’affresco presente sulla parete di fondo, il giardino di Palazzo Sanguinetti è un vero gioiello verde e un’oasi di pace. La pittura parietale è stata realizzata con effetto trompe-l’oeil da Luigi Busatti, che curò le scene paesaggistiche, e Francesco Santini, che si dedicò agli effetti prospettici delle architetture, a inizio Ottocento, quando il palazzo fu ristrutturato secondo il gusto dell’epoca. Interessanti affreschi paesaggistici si ritrovano anche nelle sale interne del palazzo in cui sono ospitate dal 2004 le collezioni dei beni musicali del Comune di Bologna.