I Boschi Urbani di Imola

I Boschi Urbani di Imola

Ci stiamo occupando in questi giorni della manutenzione dell’intervento di forestazione urbana che abbiamo realizzato per il Comune di Imola a Gennaio 2018.

Si è trattato della messa a dimora di 5000 alberi distribuiti su 12 aree, individuate dall’ U.O. Verde di Area Blu SpA e sparse nel territorio urbano imolese, per un totale di 2,5 ha.

Con il termine di “forestazione urbana” (o “boschi urbani”) si intendono realizzazioni di verde pubblico con caratteristiche forestali in ambito cittadino, la cui funzione è prevalentemente ecologica, ambientale e paesaggistica e non solo ludico-ricreativa.

Il Servizio Verde Pubblico della Città di Imola, fin dai primi anni 90, ha programmato e realizzato sul proprio territorio numerosi boschi urbani, attualmente quantificabili approssimativamente in un patrimonio di oltre 10.000 alberi, assecondando le normative in vigore per la messa a dimora di un albero per ogni bambino nato.

Le aree su cui furono realizzati i cosiddetti “Boschi dei Bambini” rappresentavano aree di verde pubblico le quali, in virtù della loro marginalità urbanistica, non rispondevano a criteri di particolare funzionalità e/o fruibilità ludico-ricreativa, da cui la scelta per investire e trasformarle in polmoni verdi ad alta densità arborea.

Recentemente, sulla falsariga di quel modus operandi, l’ U.O. Verde di Area Blu SpA ha ritenuto opportuno realizzare una accurata e dettagliata ricognizione tra le aree verdi di proprietà pubblica comunale di Imola; valutata l’eventuale marginalità e/o limitata fruibilità pubblica, in collaborazione con gli uffici addetti agli altri servizi pubblici, sono stati individuati vari appezzamenti per un complessivo netto utilizzabile di oltre 25.000 mq, e con un potenzialità per messa a dimora di 5.000 esemplari arborei.

Le aree individuate sono varie, anche singolarmente di ridotte superfici e distribuite casualmente in gran parte del territorio urbano imolese, rappresentando prevalentemente aree marginali a bassa o nulla fruibilità ludico-ricreativa e/o non diversamente razionalmente utilizzabili.

Denominazione ubicazione Superficie nette – mq N° alberi
1° – Area Kolbe 2 1548,17 309
2° – Area Kolbe 1 2279,16 455
3° – Area Luxemburg 1 1406,56 281
4° – Area Luxemburg 2 1346,77 269
5° – Area Luxemburg 3 5071,90 1014
6° – Area Montericco 2312,09 462
7° – Area Pio IX 2 680,10 136
8° – Area Pio IX 3 1771,98 354
9° – Area Pio IX 4 466,82 93
10° – Area S. Prosp. Bos. B. 1 1864,29 372
11° – Area S. Prosp. Bos. B. 2 764,57 152
12° – Area P. Tozzoni 5515,00 1103
TOTALE 25.027,41 5000

In queste aree sono stati messi a dimora esemplari arborei di specie autoctone tra le più comuni e/o meglio adattabili alle specifiche condizioni pedoclimatiche.

Per la realizzazione di boschi urbani sono state adottate tecniche forestali tipicamente utilizzate per impianti semintensivi, di norma più economici sia nella realizzazione sia nella manutenzione rispetto alle più consuete tecniche di messa a dimora e gestione del verde ornamentale. Non è stato infatti realizzato l’impianto di irrigazione ( solo irrigazioni di soccorso al bosogno) e le concimazioni sono state previste  solo in condizioni di evidente carenza di specifici elementi nutritivi; lo stesso dicasi per l’ eventuale impiego di antiparassitari (compatibili con l’ambiente urbano) che potrebbero essere impiegati esclusivamente in estrema emergenza e/o necessità.

Il progetto forestale

Il progetto dell’ U.O. Verde di Area Blu SpA ha previsto una precisa consociazione percentuale delle specie, la distribuzione in campo in gruppi di 3/6 essenze per specie a random e messa a dimora a settonce o a quadrato sfalsato di 1 pianta/5 mq.

Il materiale vegetale, di tipo forestale (semenzale pluriennale o fitocella), proveniente dal vivaio Regionale “Zerina” di Linaro, era così composto:

  • Farnia (Quercus robur) 15% → n° 756
  • Roverella (Quercus pubescens) 15% → n° 755
  • Acero Campestre (Acer campestre) 15% → n° 755
  • Orniello (Fraxinus ornus) 10% → n° 492
  • Leccio (Quercus ilex) 10% → n° 497
  • Carpino Nero (Ostrya carpinifolia) 7,5% → n° 373
  • Bagolaro (Celtis australis) 7,5% → n° 375
  • Frassino Angustifoglia (Fraxinus angustifolia) 5% → n° 249
  • Ciliegio Selvatico (Prunus avium) 5% → n° 249
  • Melo Selvatico (Malus sylvestris) 5% → n° 249
  • Pero Selvatico (Pyrus communis) 5% → n° 250

Tutti gli alberi sono stati dotati di un elemento di protezione dagli interventi manutentivi e dalla fauna selvatica (shelter) e di un disco pacciamante in materiale ligneo-cellulotico ancorato al terreno.

In questa tipologia di impianti si prevede una modalità e una densità iniziale non definitiva, presumendo nel medio periodo, la necessità di interventi di diradamento sia quantitativi sia qualitativi in relazione alle essenze secondarie.

La manutenzione

La manutenzione, che stiamo eseguendo e che si protrarrà fino al terzo anno vegetativo compreso, consiste in:

  • Eventuali irrigazioni di soccorso;
  • Sarchiatura/fresatura di tutta l’area di messa a dimora almeno 3 volte anno;
  • Mantenimento della completa efficienza dei dischi pacciamanti, shelters;
  • Potatura di formazione (annuale-invernale) delle piante in funzione alle specifiche caratteristiche delle singole specie;
  • Eventuale risarcimento delle essenze disseccate fino ad un massimo del 20%;
  • Eventuali interventi fitosanitari/fitoiatrici/fisiofarmaci

Testi tratti dalla Relazione Tecnica e dal Capitolato Speciale del Servizio di messa a dimora Alberi per realizzazione Boschi Urbani espletato per il Comune di Imola