Giardini d’Autore a Rimini – la mostra mercato che festeggia l’arrivo della primavera. Stefano Mancuso, ospite d’eccezione di questa edizione

Giardini d’Autore a Rimini – la mostra mercato che festeggia l’arrivo della primavera. Stefano Mancuso, ospite d’eccezione di questa edizione

Il 18 e 19 marzo il centro storico di Rimini si è “vestito di verde”, come ormai vuole la tradizione alle porte della stagione primaverile, ospitando la mostra mercato “Giardini d’Autore”.

Iniziata più di dieci anni fa con solo una ventina di espositori nel parco di Villa Lodi Fe a Riccione, la manifestazione floreale quest’anno si è tenuta per la prima volta nella piazza antistante Castel Sismondo, spazio che è stato negli ultimi anni oggetto di riqualificazione urbana.

Non solo fiori e non solo espositori specializzati del settore vivaistico, ma anche tanta oggettistica realizzata a mano e tanto cibo a Km0, tipici del territorio romagnolo. Questo connubio ha reso l’evento molto frequentato e apprezzato da un pubblico eterogeneo di tutte le età.

I giardini del castello, nelle ore di punta del fine settimana,  sono stati letteralmente presi d’assalto e lo spazio pubblico si è trasformato in un vero luogo di aggregazione e condivisione.

Come in tutte le precedenti edizioni non sono mancati i laboratori pratici e le conferenze; nel mattino di sabato è stato presentato dall’autrice Angela Zaffignani il volume “Birdgarden” (oggetto di nostro recente articolo del blog), mentre lo stesso pomeriggio il professor Stefano Mancuso, noto botanico di fama internazionale, ha tenuto un intervento sul cambiamento climatico e sulla necessità di una tempestiva inversione di rotta “verde”, determinata dalla presenza massiva di alberi.

Il professore, che con piacere si è rivolto soprattutto al pubblico giovane presente in sala, ha ribadito l’importanza di riportare (per il nostro bene e quello delle generazioni future) la natura in città.

Secondo calcoli precisi, scaturiti da studi scientifici avvenuti nelle più prestigiose università europee, per contrastare il riscaldamento globale e arrestare il terribile processo di desertificazione (già in atto e incredibilmente rapido!) sarebbe necessario piantare (anche al posto di molti luoghi oggi destinati all’agricoltura per la produzione di mangimi) mille miliardi di alberi. Questi non solo sequestrano l’anidride carbonica e forniscono ossigeno (tramite il processo di fotosintesi clorofilliana, come tutti noi ben sappiamo dai primi anni di scuola), ma soprattutto catturano le polveri sottili riducendo il livello di inquinamento dell’aria e abbassano notevolmente la temperatura.

La presenza (o assenza) di vegetazione influisce infatti sensibilmente sul clima.

In conclusione il Professor Mancuso ha esposto quali sono le previsioni generali per il prossimo futuro; Trieste tra 50 anni avrà lo stesso clima che oggi ha Catania, Roma avrà quello di Tunisi. (Informazioni verificabili sul sito: city-to-city pairings)

Il solo aumento di 2,5 °C, apparentemente irrisorio, cambierà letteralmente il volto delle nostre città che dovranno trovare un nuovo equilibrio. Alcune specie migreranno ma molte purtroppo si estingueranno, causando un’ulteriore perdita di biodiversità.

Informazioni che da “esseri pensanti” non possiamo più permetterci di trascurare.

Foto di Sara Navacchia